Reverse engineering e modellazione 3D a Treviso: come ricreare pezzi con Rhino

Il reverse engineering è una delle applicazioni più utili della stampa e modellazione 3D. Ti permette di ricreare un oggetto fisico partendo da una scansione, ottimizzarlo o adattarlo, e infine produrlo nuovamente tramite stampa. In questa guida vedremo come funziona il processo completo a Treviso, con un focus sull'uso di Rhino per modellare e preparare i file per la stampa 3D.

1. Cos’è il reverse engineering 3D

Letteralmente "ingegneria inversa", il reverse engineering consiste nel riottenere il modello digitale di un oggetto esistente, spesso non più reperibile o modificabile tramite CAD classici.
È utile in molti ambiti:

Ricambi non più in produzione

Personalizzazioni su misura

Restauri o replica di oggetti storici

Prototipazione rapida con miglioramenti funzionali

2. La scansione come punto di partenza

Il processo inizia con una scansione 3D dell’oggetto originale, che può essere eseguita con:

Scanner a luce strutturata (preciso e rapido per oggetti di piccole dimensioni)

Triangolazione laser (utile per geometrie complesse)

Il risultato è una nuvola di punti o una mesh, in formati come .stl, .ply o .obj, già pronti per essere lavorati in Rhino.

3. Modellazione con Rhino: lavorare su dati esistenti

3.1 Importazione e pulizia

In Rhino puoi importare il file scansionato e visualizzarlo in 3D.
Con strumenti come ReduceMesh o il plugin QuadRemesh, puoi:

Semplificare la geometria

Pulire eventuali errori della scansione

Ricostruire superfici pulite con maggiore precisione

3.2 Ricostruzione CAD o adattamento

A seconda del progetto puoi:

Ricreare il modello da zero usando la scansione solo come riferimento (modellazione “sopra” la mesh)

Adattare e modificare direttamente la mesh per migliorarla (ad es. simmetria, modifiche funzionali, agganci, fori, ecc.)

Rhino è particolarmente utile per questo tipo di modellazione ibrida, grazie alla flessibilità tra mesh, NURBS e solidi.

4. Dalla modellazione alla stampa

Una volta completata la modellazione, puoi:

Esportare il file in formato .stl o .obj

Aprirlo con un software di slicing (Cura, PrusaSlicer, ecc.)

Scegliere la tecnologia di stampa:

FDM/FFF per componenti resistenti

SLA/DLP per oggetti ad alta precisione

Puoi anche testare una prima stampa economica in PLA, per poi passare a un materiale più tecnico.

5. Esempio concreto – Manopola per macchina utensile

Un cliente ci ha contattati perché aveva rotto una manopola in plastica di una vecchia macchina da officina, non più in produzione.
Abbiamo:

Scansionato il pezzo rotto

Modellato in Rhino un componente nuovo, migliorandone l’ergonomia

Stampato un prototipo in PLA per verifica

Realizzato la versione finale in PETG, resistente all’uso quotidiano

Durata del progetto: 3 giorni
Tecnologie usate: scansione 3D, modellazione con Rhino, stampa FDM in PETG

6. Vantaggi del reverse engineering locale (a Treviso)

Affidarsi a un service locale come il nostro a Treviso offre:

Tempi rapidi: anche 48–72 ore

Contatto diretto con il progettista

Possibilità di vedere e testare fisicamente i prototipi

Supporto tecnico durante tutto il processo

7. FAQ

È possibile fare reverse engineering su pezzi rotti?
Sì, spesso si può ricostruire la geometria mancante per simmetria o con modellazione manuale.

Quali materiali consigliate per i pezzi finali?
Dipende dall’uso: PLA per prototipi, PETG o ABS per uso quotidiano, resina se servono dettagli fini.

Serve avere un file CAD?
No, basta l’oggetto fisico. A tutto il resto pensiamo noi.